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ALBANIA E GRECIA: SULLE ORME DEI ROMANI LUNGO LA VIA EGNAZIA

Il viaggio si presenta come un itinerario avvincente e ricco di storia lungo una strada che ha visto la nascita e lo sviluppo di molte comunità e di l'avvicendarsi di grandi condottieri. Da Pirro ad Alessandro Magno, passando per famose comunità monastiche e per i meravigliosi tesori delle tombe regali di Filippo II il Macedone. Ripercorreremo la strada che da Brindisi, prolungando l'Appia, collegava Roma a Costantinopoli, l'Occidente all'Oriente, in un viaggio nell'immaginario reale ed ideale di due mondi.

La Via Egnatia (o Via Ignazia) prende il nome da colui che ne ordinò la construzione nel 146 a.C., il Proconsole di Macedonia Gaio Ignazio. L'opera diventerà, a partire dalla seconda metà del II secolo a.C., una millenaria direttrice di comunicazione est-ovest tra il basso Adriatico e l'Egeo settentrionale.

Come testimonia Strabone, la strada partendo da Brindisi si estendeva poi nel territorio dell'attuale Albania per attraversare poi la Macedonia, dove toccava Edessa, e quindi, attraverso la pianura macedone, per Pella giungeva a Thessalonica (odierna Salonicco). La città del golfo termaico era situata però solamente a metà del percorso che terminava a Cipsela sul fiume Evros (l'odierna Marica) e che in età imperiale venne proseguito sino a Bisanzio/Costantinopoli. 

La Via Egnazia, in età medievale e ottomana, giocò un ruolo fondamentale nella diffusione del Cristianesimo; ciò è testimoniato dalla presenza di numerosi monasteri dal fascino antico e misterico. Anche da un punto di vista economico la Via Egnazia fu protagonista assoluta degli scambi tra l'Impero bizantino e l'Occidente e fu usata, inoltre, innumerevoli volte anche dai Crociati.

 

 

Dead Line: 31/05/2015

 

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